giovedì 15 marzo 2012

[diario]: di viaggi, di scrittori e di flussi di coscienza

Gentili Tutti,

un sole di quasi primavera colora le grandi vetrate dell’Aereoporto di Heathrow nei pressi di Londra.

Sono di ritorno da una veloce trasferta in Inghilterra per lavoro, sono stato a Bristol florido centro televisivo a nord di Londra.

I tavolini del bar dove siedo sono in finto legno antico, un caldo the inglese fuma alla mia sinistra mentre scrivo sul mio nuovo MacBook Pro; ad un osservatore distratto potrei apparire uno scrittore immerso nel suo prossimo romanzo, che cerca ispirazione durante le pause di una trasferta improvvisa, ma purtroppo sono un semplice manager che complice la batteria scarica del suo blackberry ha trovato un attimo per aggiornare il suo amato blog.

Ora dovreste sapere, miei cari 42 lettori, che da quando ho aperto questo blog, spesso con gli amici ha luogo il seguente dialogo:

- Ehi V. sai che ho letto il tuo blog?

- Ah beh grazie, e quindi cosa ti è piaciuto?

- Si cioè scrivi bene, ma cioè sembra più un flusso di coscienza senza ordine, più che un blog.

- Ah… ok… si beh dai grande & grazie di essere passato.

Insomma accade così, un giorno sei felice del tuo blog, ed il giorno dopo ti stai chiedendo che stile tenere quando scrivi la tua amata rubrica [diario].

Alla fine ho deciso che non si può scegliere uno stile, che forse la grande differenza tra me ed uno scrittore è proprio lì (oltre che in un milione di lettori di differenza): essere liberi di scrivere senza uno stile.

Se fossi davvero uno scrittore, molto probabilmente ora sarei costretto a correggere, editare, accorciare o allungare i miei post, invece sono un blogger (e neanche famoso) della domenica, che scrivere solo nel desiderio di mettere in fila i propri pensieri, e quindi mi posso assumere la liberà di non scrivere bene o di usare uno stile eccessivamente personale.

Il fatto che a leggermi siate in pochi mi concede tante libertà, o forse il fatto che io mi conceda tante libertà fa si che siate in pochi a leggermi?

Bah, sinceramente la risposta non m’importa. Mi importa solo che qualche amico mio sia passato di qui ed abbia investito qualche minuto della sua vita per leggere come provo ogni giorno a mettere ordine in casa.

A questi miei amici dico grazie, perché ogni critica è costruttiva, e da esse posso imparare ad essere meglio di quello che sono.

In fondo se leggete questo blog da un poco sapete che lo scopo con cui è nato è proprio quello, essere un diario delle mie giornate mentre cerco di essere migliore, mentre cerco di mettere ordine in casa.

Ora visto che vi conosco per la vostra dipendenza dalle polaroid eccone una come ricordo della mia serata a bristol (igor per piacere muoversiiii!!):


1 commento:

  1. Continua così! Solo un flusso può permetterti di tirare fuori tutti i tuoi pensieri e da tanti flussi di coscienza sono nati romanzi indimenticabili. Il tuo lo stai scrivendo giorno per giorno, post per post, polaroid per polaroid.

    RispondiElimina