milano sul finire di luglio ha deciso di regalare ai suoi cittadini uno scampolo di autunno. Ovviamente i cittadini hanno apprezzato, guadagnando così un giorno lontani dall'inferno che normalmente caratterizza l'estate lombarda.
L'aria condizionata nel mio ufficio per sviluppare la sostenibilità dei consumi non farmi mancare niente è comunque accesa, e sappiate che nel mio personale ufficio si può ritrovare un capitan america congelato tale è la temperatura standard a cui vivo.
Nel mezzo di questo gelo artico, che mi fa sognare il mio amato inverno (che sicuramente sta arrivando #iltronodispade), beandomi delle mie camicie-slim nuove comprate in saldo in Corso Buenos Aires da bravo trentaseienne single, ho deciso di inaugurare una grande favolosa pornografica moralista invertebrata ovovipera nuova rubrica, dal titolo enigmatico e radical chic: [Totò, Peppino e... la malafemmina]: Napoli e ... uniamo le nostre città nell'estasi suprema che è propria dell'idillio dell'amore.
Allora questa rubrica tratterà dei miei deliri da eccesso di dietilamide-25 dell'acido lisergico del mio viaggiare in tante città diverse e delle differenze che si colgono o peggio si subiscono con profonda sorpresa, si insomma una piccola guida di sopravvivenza al mondo non-napoli.
Ma bado all'alcol ed i festeggiamenti, facciamo rientrare le ballerine semi nude ed i nani (a ui personalmente non do mai fuoco) nei camerini ed iniziamo questa prima puntata:
Napoli e Bologna, ovvero se conosci le sportine vivi senza figure di merda.
#StoriaVera
E' un pallido e caldo pomeriggio bolognese del 2004. Io sono rifugiato politico in un noto ostello per lavoratori sito in zona borgo panigale (che io per pura deficienza chiamavo borgo panighalliae), e sto provando a fare la spesa da solo (dopo 26 anni passati in fila ad attendere che mia madre comprasse tutto, così si ottimizzavano i tempi). Già lo shock di un supermercato è totale (acquistai solo pesto, tonno, pasta fresca, pane e melanzane sott'olio convinto che il sapone ed il dentrificio fossero frutti naturali della mensola del bagno) ma l'arrivo alle casse fu da trauma.
Ancora oggi mi servono triliardi di sedute di ipnosi regressiva per recuperare i ricordi pieni.
Comunque la fila era lunga, arrivo al mio turno, mi sento figo come non mai a fare la spesa da solo (neanche avessi rimorchiato Megan Fox con in mano una copia in perfetto stato di conservazione di Amazing Fantasy Vol. 1, n. 15) la cassiera passa con disinvoltura e noia (e un po' schifata) i miei prodotti, batte il tutto, io con aria da figo realizzato ammicco a lei e poi a tutta la fila per bullarmi della mia scoperta emancipazione dalla madre, la cassiera mi sorride, la fila mi sorride, anche la mastercard sta sorridendo, quando la cassiera, novella sfinge mi rivolge una domanda enigma:
- Le vuole le sportine?
L'imbarazzo mi brucia l'animo, sbarro gli occhi, sto per cadere, sto per perdere la mia emancipazione dalla madre, sto per perdere la mia Megan Fox con in mano una copia in perfetto stato di conservazione di Amazing Fantasy Vol. 1, n. 15, sto per perdere i sorrisi ammiccanti della fila, sto per perdere il sorriso ammiccante della cassiera e così stringo forte la mia mastercard, e forte del capitalismo di debbito, sfodero il mio miglior sorriso e dico:
- Certo, sono in offerta?
A quel punto il gelo blocca il supermercato, la fila si cristallizza nel guardarmi, le altre cassiere si cristallizzano nel guardarmi, tutti gli altri clienti (e lavoratori vari) si cristalizzano e mi guardano, ed io mi sento l'ultimo dei sette nani.
La commessa mi fissa con la fissità tipica del delfino curioso...
Il panico mi assale, cerco di elaborare in fretta, mi sento come il doctor who davanti ad un dalek, anzi peggio come un fantasma davanti ad uno zaino protonico, insomma come ... (si va beh l'avete capito che sono un nerd no, quindi andiamo avanti)...
Preso dal panico il mio cervello riesce solo ad elaborare una nobile frase, biascicata a bassa voce:
- quanto costa una sportina?
A quel punto la cassierà posseduta dallo spirito di: (in ordine rigorosamente non alfabetico):
il demone Pazuzu,
l'entità demoniaca Zarathos
Gozer,
il Primo o The First,
Máximo Francisco Repilado Muñoz aka Compay Segundo,
Paco Peña,
Maradona De Filippe,
Quelo
e l'ex-ministro Brunetta,
urla in prossimità del micrfono delle casse per annunci vari:
- Hai chiesto quando costa una sportina?
Io rispondo colto dalla serenità tipica di chi sta per lasciare questo mondo:
- si.
A quel punto nuovamente il gelo blocca il supermercato, la fila si cristallizza nuovamente nel guardarmi, le altre cassiere si cristallizzano nuovamente nel guardarmi, tutti gli altri clienti (e lavoratori vari) si cristallizzano nuovamente nel guardarmi, anche il mondo si cristallizza per guardarmi, autobus, aerei, dirigibili, asini volanti, tutti cristalizzati nel guardarmi, ed ecco che io mi sento come l'ultimo dei sette nani nella versione porno ma senza porno.
La cassiera (sempre posseduta dai demoni ben conosciuti prima) esclama sempre in prossimità del microfono:
- 2 centesimi d'euro ogni sportina.
Ok, ora io sono sinceramente sconvolto:
1 - per il prezzo basso (sono napoletano e quindi affascinato dai costi bassi);
2 - per il numero di demoni che posseggono la cassiera;
3 -mai parlare del fight club per la mia figura di merda che sta raggiungendo livelli universali;
E quindi esclamo con fare disinvolto e sbruffone, forte della mia mastercard:
- me ne dia OTTO!!
A quel punto il mondo cessa di esistere e l'universo tangente collassa su se stesso (crepa d'invidia Donnie Darko).
Io esco dal supermercato avendo acquistato:
- 1 scatoletta di pesto,
- 3 scatolette piccole di tonno,
- 250 gr. di pasta fresca,
- 300 gr. di pane,
- 1 vasetto piccolo di melanzane sott'olio
e OTTO dannatissime Sportine.... OVVERO BUSTE DI PLASTICA PER LA SPESA!!!
miei cari 42 lettori, giunto alla fine di questo primo episodio, vi lascio nel dubbio di cosa racconterò nel prossimo episodio, cercando tuttavia in non perdere mai la rotta e riuscire a Mettere Ordine in Casa.
La commessa mi fissa con la fissità tipica del delfino curioso...
Il panico mi assale, cerco di elaborare in fretta, mi sento come il doctor who davanti ad un dalek, anzi peggio come un fantasma davanti ad uno zaino protonico, insomma come ... (si va beh l'avete capito che sono un nerd no, quindi andiamo avanti)...
Preso dal panico il mio cervello riesce solo ad elaborare una nobile frase, biascicata a bassa voce:
- quanto costa una sportina?
A quel punto la cassierà posseduta dallo spirito di: (in ordine rigorosamente non alfabetico):
il demone Pazuzu,
l'entità demoniaca Zarathos
Gozer,
il Primo o The First,
Máximo Francisco Repilado Muñoz aka Compay Segundo,
Paco Peña,
Maradona De Filippe,
Quelo
e l'ex-ministro Brunetta,
urla in prossimità del micrfono delle casse per annunci vari:
- Hai chiesto quando costa una sportina?
Io rispondo colto dalla serenità tipica di chi sta per lasciare questo mondo:
- si.
A quel punto nuovamente il gelo blocca il supermercato, la fila si cristallizza nuovamente nel guardarmi, le altre cassiere si cristallizzano nuovamente nel guardarmi, tutti gli altri clienti (e lavoratori vari) si cristallizzano nuovamente nel guardarmi, anche il mondo si cristallizza per guardarmi, autobus, aerei, dirigibili, asini volanti, tutti cristalizzati nel guardarmi, ed ecco che io mi sento come l'ultimo dei sette nani nella versione porno ma senza porno.
La cassiera (sempre posseduta dai demoni ben conosciuti prima) esclama sempre in prossimità del microfono:
- 2 centesimi d'euro ogni sportina.
Ok, ora io sono sinceramente sconvolto:
1 - per il prezzo basso (sono napoletano e quindi affascinato dai costi bassi);
2 - per il numero di demoni che posseggono la cassiera;
3 -
E quindi esclamo con fare disinvolto e sbruffone, forte della mia mastercard:
- me ne dia OTTO!!
A quel punto il mondo cessa di esistere e l'universo tangente collassa su se stesso (crepa d'invidia Donnie Darko).
Io esco dal supermercato avendo acquistato:
- 1 scatoletta di pesto,
- 3 scatolette piccole di tonno,
- 250 gr. di pasta fresca,
- 300 gr. di pane,
- 1 vasetto piccolo di melanzane sott'olio
e OTTO dannatissime Sportine.... OVVERO BUSTE DI PLASTICA PER LA SPESA!!!
miei cari 42 lettori, giunto alla fine di questo primo episodio, vi lascio nel dubbio di cosa racconterò nel prossimo episodio, cercando tuttavia in non perdere mai la rotta e riuscire a Mettere Ordine in Casa.
Non ho potuto che lacrimare dal ridere, sappilo!
RispondiEliminaG.
@Girati: onoratissimo che ti sia piaciuto... ogni volta che leggo un commento come il tuo sono felice di avere questo blog. Bye Bye
RispondiEliminaAh ah, questo me l'ero perso! Ma davvero "sportina" o "sporta" si dice solo a Bologna? Credevo fosse italiano! Ma a dire il vero credevo che fosse lingua italiana anche "dare il tiro", prima di scoprire che già a Modena nessuno sa cosa voglia dire!! Probabilmente se io venissi a Napoli farei figure del cavolo a tutt'andare anch'io XD
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