lunedì 27 febbraio 2012

[Classe-76]: I migliori telefoni della nostra vita (per buona pace di quei I-Coso che avete in prossimità di un metro da voi)

Gentili Tutti,

dopo che l’inverno ha lasciato posto ad una primavera senza giacca, Milano sembra aver trovato il suo equilibrato sole. Ed io per celebrare ho messo su una soudtrack primaverile come il The Best dei Deep Purple.

Ora prima che la notte si prolunghi e passi al mio lato oscuro della forza costituito dalla playlist dominata da de-gregori-guccini-johnwilliams, mi appresto a raccogliere i miei pensieri, schivando un colpo di tosse ed un episodio in modalità “mute” di CSI – New York (CSI NY è un salvaschermo perfetto per il mio LCD a 42 pollici), e preparando una nuova clamorosamente inutile puntata della celeberrima rubrica [Classe-76].

Il tema di oggi, sarà scandaloso, sensuale, luminescente, termodinamico e anche telematico… perché il tema di oggi è: [Classe-76]: I migliori telefoni della nostra vita (per buona pace di quei I-Coso che avete in prossimità di un metro da voi).

Allora iniziamo bene, anche perché questa volta vi beccate una doppia porzione di polaroid (Igor e non stare sempre a lamentarti che tre giorni fa ti ho anche dato del pane come stipendio!!).

Ho cercato negli Hard disk della mia memoria, facendo il surf tra il ricordo dolce delle prime cotte (dolce un paio di giuda ballerini… io ci piangevo un totale) ed il pungente freddo delle onde emotive suscitate dai ricordi delle storie importanti (“pungente freddo” un gran bel paio di GIUDABALLERINI, che ci piango anche adesso), e questo perché il telefono è sempre stato il mezzo che ha fatto da scenografia alla mia storia amorosa (relazioni a distanza vi dice qualcosa?? Se non vi dice niente… siete pregati di circolare perché qui non c’è niente da guardare, forza muoversi!!).

Il primo telefono che ricordo è questo:

Ovviamente per funzionare non potevi usare le monetine, ma avevi bisogno dei mitici:


per me erano un mito i gettoni, mi davano l'idea di una moneta alternativa, qualcosa di fantastico che veniva diritta diritta da un paese straniero (e poi assomigliavano ai gettoni della mia adorata sala giochi), ma per ottenerli bisognava usare una macchina infernale:


e per riuscire a capire dove si trovava un telefono bisognava fare caso a questa fantastica segnaletica:


ma purtroppo con gli anni il bel grigio topo dei telefoni tendeva a sparire come i miei adorati gettoni, perchè stava giungendo il fantascientifico modello che accettava anche le monetine:


e ovviamente arrivando un nuovo modello di telefono serviva adornare le nostre piccole città quasi medievali con una nuova fantastica segnaletica dal concept grafico innovativo e futuristico:


ora tutti colpiti da questa fantastica innovazione possiamo passare al primo grande, vero telefono pubblico. Quello dove passavo ore a dettare la formazione del fantacalcio (io che parlavo di calcio??? naaa ero giovane scusatemi) o a chiedere i compiti alla ragazza carina del terzo banco nella speranza che venisse a prendere un gelato dopo i compiti:


che ovviamente fu accompagnato da una nuova frizzante, accattivante, ricca segnaletica stradale:


ma l'arrivo di queste ipertecnologiche cornette telefoniche sancì anche l'estinzione dei miei amati gettoni. Al posto dei quei simpatici cerchi color bronzo, giunsero LORO, le tenute e plastificate:


queste mitologiche carte pre-pagate erano usate a nastro continuo specialmente quando si finiva in vacanza (qualcuno ha detto falò, spiagge, chitarre e ragazze-che-non-ti-pensavano-neanche??!) e si doveva chiamare casa (#credicichechiamo).

Fortunatamente negli anni l'arancione è andato in pensione ed è stato sostituito da questo modello usato pochissimo:


che ovviamente si portarono dietro una nuova interessante gamma di schede pre-pagate (che in vita mia avrò visto una sola volta) (#magiachiamatacellulare):


ed ora mentre i miei fedeli pink floyd cantano di un bel muro, io vi racconto qual'era la situazione domestica del mio amato apparecchio chiamato telefono. Iniziamo dalle basi (dannata rotella):

che fu rapidamente (#credici) sostituito dal semplice e rapido (comporre un numero aveva finalmente una tempistica umana):

penso di aver passato la vita incollato a questo tipo di telefono, mentre rincorrevo sogni, compiti in classe e cassette con i cantanti più melodici che mai.

anzi penso di aver lasciato casa mia quando ancora esisteva questo telefono. soltanto anni dopo, ho guardato con aria curiosa questa aberrazione tecnologica sul comodino di casa dei miei genitori:



alla fine però la mia vita da lavoratore-fuori-sede e di emotivo/stronzo-a-distanza è stata scandita da una sola immagine:


Ora tra queste polaroid ci ho speso più sentimenti di quanto possa trasparire dalle parole.
Forse le parole anzi in questo post sono state frenate, messe in un angolo, perchè forse ci sono cose che hanno bisogno di tempo prima di tradursi su di una tastiera, o forse perché voglio lasciare per una volta spazio ai ricordi visivi.

Ora il tempo ha tracciato il confine su cui debbo adagiare un bel FINE, ma prima di salutarvi miei amati 42 lettori, lasciatemi dire che oggi più che mai ho provato davvero a mettere tutti i ricordi nella scala di valori giusta nella libreria dell'emozione, o molto più semplicemente anche oggi ho provato a Mettere Ordine in Casa.

6 commenti:

  1. Io adoro il telefono con la rotella... se potessi, ne terrei uno anche ora!
    E tra l'altro, io sono stato un avido consumatore di schede telefoniche... fino a 5/6 anni fa le usavo ancora: quando dovevo chiamare un fisso, uscivo di casa e raggiungevo la cabina più vicina... senza però trasformarmi in superman. :)

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  2. Duecento lire. I gettoni valevano duecento lire.

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  3. Confermo, 200 lire... e ricordo mia nonna che nella casa al mare contava tutte 'ste 200 lire per andare a cambiarle al bar e poter poi telefonare a mia mamma dalla cabina (luuunghe file davanti alla cabina prima di riuscire a conquistare l'agognato telefono!). Non ho mai avuto quel coso tecnologico abnorme come telefono fisso... a casa, il telefono grigio con rotella fu sostituito dal telefono con tasti rosso e nero (e io che ero juventina!). A fine anni '80 andavano tantissimo anche questi telefoni swatch (http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQv7pI2sJ4HBYi4cLoAPxvviFehMxPJt5xd2q3npLZfcenlRLmwO5jYBDc1). La differenza tra sfigati e cool dipendeva anche dal fatto se i tuoi genitori ti avevano comprato uno di quei telefoni da mettere nella tua cameretta... io ovviamente non lo avevo :-/

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  4. @Andrea Antonazzo: ma come non ti trasformi in superman???!!! e mi dici questa verità così??!! ahi... cmq ti ricordi a montecatini ternme quanti telefoni pubblici c'erano?

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  5. @:A: : 200 lire!!! wow da quanto non scrivevo la parola "lire". wow... i #ricordi

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  6. @Ilaria: le lunghe file davanti al telefono... vero che bei ricordi. Anche io ricodo le file al telefono con mia madre... c'era una certa magia in quel attendere. Non so perchè nella mia memoria tutto ha un olore pastello per certi ricordi d'infanzia. Ah il telefono che ricordi era un vero MUST per la classe fighetta della nostra generazione. Ovviamente in casa mia mancava, ma la tua memoria storica è stata più affidabile della mia. Si vede che ti debbop chiedere una consulenza per i prossimi episodi di [Classe-76].

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