martedì 21 febbraio 2012

[diario]: ragazze-fuori-sede


Gentili Tutti,

la pioggia confina il grigio di Milano ad un'atmosfera d'autunno, mentre io lascio scorrere la mattina di un bel ricordo di lunedì sulla pelle bagnata.

Il sole sembra aver trovato la sua casa ideale in un altro cielo, ed io guardando la vita girare come un film dietro i finestrini bagnati del taxi in cui viaggio, non posso astenermi dal fare riflessioni tristi e stupide sulla mia vita.

Questa mattina, m'incatenavo come sempre alle nebbie del sonno verso le 6.15, cercando un traino d'alzata che mi liberasse dalla voglia di restare a letto tutto il giorno, ho alzato in dolby le voci (in rigorosa e sacra differita) di Linus e Nicola.

Non so voi, miei cari 42 lettori, ma qui le mattine sono fatte di sogni che si dimenticano in fretta appena svegli, e di una vita che si colora di corse, tram, caffè, tosse, what'sapp, playlist (che non riesco mai ad aggiornare... Uff... Ma quando carico l'album de "Lo stato Sociale"??!!), silenzi da mezzi pubblici, twitter, letture (a fumetti da parte mia), e colazioni saltate.

In questi giorni leggevo in bel blog made in UK le abitudini che mancano a chi la propria vita l'ha trasferita in nuove posizioni di google maps.

E mi e' partito un flashback modello Memento ma senza bianco-e-nero o tatuaggi da scoprire.

Ho ricordato la semplicità' di essere "fuori-sede" che avevano alcune ragazze di cui ero amico ai tempi dell'universita' (ma anche del grande real, di happy days, di ralph malph... Ops no quelli erano gli anni d'oro).

Non so se sia capitato anche a voi, ma per me quelle "ragazze-fuori-sede" erano una scoperta.

Non erano le fidanzate da passare a prendere il sabato pomeriggio per il giro in centro paese, in cui il massimo del dialogo erano le sue distratte (per te) chiacchiere sulla zia-cugina-che-poi-sai-che-ma-ti-ricordi-di-lei-la-domenica-di-pasqua-natale-etc-etc, in cui il tuo pensiero da maschio dominante era solo per (nell'ordine):

1 - la partita di resident evil 2 che hai lascito in "pause/still" sulla plaistascioon (sul pentimu 5 comprato a rate da tua madre e tuo padre seguendo le tue insistenze che senza non si poteva studiare all'università);

2 - quel numero dell'uomoragno che è bello bello e che c'era kraven il cacciatore e maryjane, e poi quella roba di tigre tigre che ti faceva sembrare belle le lezioni di letteratura inglese del liceo;

3 - il passare più tempo in libreria, perchè... mhmm... non sai perché ma ti faceva stare bene pendolare senza acquistare in quel luogo pieno di cultura (anche se tu al massimo avevi letto IT di stephen king, il giovane holden e jack frusciante è uscito dal gruppo);

4 - al fatto che era tardi, che magari volevi andare a casa, o forse boh, era tardi in generale e tutto non ti bastava più.

Le "ragazze-fuori-sede" erano quelle che avevano casa loro da visitare, una casa senza la figura dei genitori che poi facevano sembrare tutto più serio e precario, una casa in cui il letto era sempre sfatto e non aveva mai le lenzuola in coordinato, una casa in cui i mobili erano liberamente poco abbinati, ed in cui l'intimità di una ragazza (intesa, come trucchi, vestiti, libri, assorbenti) era disordinatamente visibile.
Erano case senza filtro, in cui l'adolescenza era presente nei ricordi o nelle foto attaccate al muro o su di un vecchio cartone maxi della Bristol, e tutto aveva il sapore della libertà dalla cameretta con le reminiscenze disney che avevano lasciato nella Casa, quella vera, quella dei genitori, quella in cui si tornava una volta al mese.

In quelle case ho scoperto la musica che non era più il rock da liceo, in cui i nomi dei gruppi erano reminiscenze anni '70 portate con disinvoltura nei cd sparsi sul comodino accanto al letto.

In quelle case ho scoperto il lato bello, meno costruito, più fragile ma più interessante delle ragazze.

In quelle case ho tinto i capelli di biondo, solo per ritrovare il parrucchiere di mia madre che mi faceva la tintura tra le risate soffocate degli avventori del mio piccolo paesino di provincia, quello stesso piccolo paese distante anni e anni luce e curvatura da quelle case culturalmente intriganti e disordinatamente ammirevoli.

quando 9 (e dico NOVE, chi offre di più, nove e uno, nove due, nove e tre! l'asta viene vinta dal signor V., che ritira un bel pacco di ricordi formato famiglia) anni fa andai a vivere da solo, ricordo ancora la prima valigia, rotta, fuori moda ma così dannatamente da "ragazzo-fuori-sede" che mi stava accompagnando nella città per eccellenza dei "fuori-sede": Bologna (=la mia altra, unica e dolce famiglia).

Da quel momento la mia vita sarebbe diventata disordinata, incasinata, con i poster alle pareti ed un cd degli smiths nel pc per ricordare a me stesso che alla fine dei conti, anche io ero diventato un vero, sincero ed incasinato "ragazzo-fuori-sede".

Ora la mattina, porto la giacca e la cravatta, sorriso con lo stereo nelle orecchie e (provo #credici) a vestire coordinato, ma quando sul glorioso tram numero 2 vedo salire una ragazza, con i vestiti poco abbinati, il capello un po' troppo grande, i guanti colorati ma tagliati (come una novella bassista) e poco trucco, non posso fare a meno di sorridere pensando a quanto ho imparato, di quanto quei ricordi non siano spariti, ma stiano lì ad attendermi, insieme al sogno de L'unica RagazZa mentre cerco di fare apparire la mia casa non più come l'emulazione di un appartamento "fuori-sede" ma come un Casa vera, una Casa dove i consigli urlati di mia madre e quelli dei silenzi di mio padre mi aiutino a sempre a Mettere Ordine in Casa.

(igor già sai quale polaroid passare.... pleaseeeeeeeee)








5 commenti:

  1. "driving in your car i never never want to go home because i haven't got one anymore"

    vivere in uk a volte è bello: sabato prossimo vado al salford lads club, dove gli smiths hanno scattato la foto del loro disco, e dove il fotografo dell'epoca tornerà a fotografare i fan! non è ridicolo e bellissimo?

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  2. Oh, ma Vinc, mi vuoi proprio far commuovere. ;____;

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  3. @smilablomma: le foto per The Queen Is Dead??? ok sono decisamente invidioso come una scimmia spaziale gleek! ridicolo non dire, bellissimo... è decisamente it's over 9000! per il resto There Is a Light That Never Goes Out è un pezzo geniale, ed è una raccolta di pensieri leggeri (con sigaretta) per me, di quelli che facevo quando viaggiavo in auto con i miei amici e le "fuori-sede" erano il sogno di non tornare a casa...

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  4. @:A:: ma che dici... questi sono solo i pensieri disordinati del tuo amico che sta provando a mettere ordine in casa dei fantasmi dei natali passati

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  5. tu, V, mi sa che abiti dove abitavo io prima di andarmene dopo il Tentativo di Rientro. sul tram numero 2, anche io. a che altezza? io scavalcavo il ponte e salivo nel piazzale. ma ancora prima, millenni prima, S.Siro era casa. madre mia quante rimembranze milanda questo blog. molto male

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