lunedì 13 febbraio 2012

[diario]: un weekend di vita per tacere del flusso di coscienza (il flusso canalizzatore non è pervenuto)

Gentili Tutti,

il weekend è finito. Ed io sono personalmente felice di come sia trascorso.
La neve continua ad essere elemento scenografico nella mia Milano, ma il freddo si percepisce meno, anche se i media raccontano di weekend da polo nord.

Ora tralasciando discorsi sul gioco del polo a cavallo nel nord del mondo, che sembrano essere figli di troppe serate a guardare Zelig (off), lascio scorrere l'anima sulla tastiera del mio Sony Vaio, e cerco di trovare un senso a questo mio registratore magnetico, per conservare con ordine quanto è accaduto nel fine settimana.

il venerdì sera è iniziato verso l'una di notte, in compagnia della solita calca di gente che affolla il goganga. Il cuba libre ha trovato il suo spazio al posto del long island in quanto mi sembrava opportuno iniziare a bere responsabilmente, mentre la playlist del noto locale milanese è ormai diventa una poesia che potrei recitare a memoria sulla sedia di paglia che mio padre usava come improvvisato leggio per me durante le feste di Natale.

Ormai manca poco che io salga direttamente in console e con fare da sincero deejay provi a dare una svolta ritmica alle serate di molti milanesi [Classe-76].

La serata al goganga è stata lucida. Lì dove tutto in passato assomigliava ad una clip di "Paura e Delirio a Las Vegas" caricata di corsa su Youtube, questa volta il tutto ha avuto il sapere di un film italiano con la regia di Muccino.

No so se capita anche a voi, ma a volte io leggo i ricordi degli attimi che sto vivendo con una regia che omaggia (anche troppo) le scelte registiche del buon vecchio zio Muccino.

I dialoghi sulle nostre esperienze passate, le pause, le risate condivise, le paglie offerte mentre la musica sfuma in sottofondo, e gli sguardi al cielo, che non è sempre una bella notte d'inverno ma anche una tettoia di ex magazino che trova nuova vita in una forma da discoteca alternativa.

Mentre si ride, con chi magari si è conosciuto da poco o quando ci si trova a vivere un pezzo di sogno raccontando del neorealismo ritrovato nel "Piccolo Principe", spesso ho la sensazione che ci sia un braccio o un dolly che inquadri la scena, muovendosi dal basso verso l'alto accompagnando i miei dialoghi fino alla dissolvenza in bianco mentre le mie parole si fondono al coro greco che fa da rumore di fondo alla serata nel magico goganga.

C'era un tempo (e forse ci sarà ancora) in cui credevo nelle promesse, come dirsi (seguendo rapidi la vita): magari ci vediamo la settimana prossima lì.

Una vita fa credevo a certe promesse, poi con gli anni ho smesso; mi piace pensare che il dolore tracci i confini dei nostri sogni, e raccoglie i cocci dei ricordi in vasi da dimenticare negli angoli bui colmi di troppo rum.

Ma venerdì scorso ho scoperto che alcune promesse vivono ancora, e che infondo i cocci possono essere cubetti di ghiaccio in un vaso di rum che assomiglia ad uno shottino da bere tutto d'un fiato mentre si dice Fiesta con Valentino al goganga.

Il sabato e la domenica sono state un'unica grande giornate, interrotta dal sonno ma non dalla piacevole compagnia. Le ore spese tra cuba libre e racconti di vite miscelate insieme ha distinto il sabato, insegnandomi ancora una volta il valore di questo percorso personale che mi condurrà ad avere una casa ordinata.
La domenica mi ha visto all'opera nel dare ordine fisico ad ogni lugo della mia casetta rossa e blu, mentre provavo un seguito al bellissimo sabato.

Il resto si perde nella più bella citazione di sempre: (igor se vuoi mangiare passa la polaroid)


no aspettate non è questa... ehm... volevo dire questa: (igor e non sbagliare questa volta che ti taglio le mani sinistre.. )

e così anche per questa volta è tutto, mi raccomando gente tenete le vostre adrenaline al massimo, e non annoiatevi se questo post è stato inutile, palloso e senza senso, ma cercate sempre di leggere il flusso di coscienza che avete dentro, altrimenti non riuscirete mai a Mettere Ordine in Casa

2 commenti:

  1. Le ore spese tra cuba libre e racconti di vite sono le cose migliori. Il problema è il postsbronza la mattina dopo.

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  2. @conte: beh ormai io sono riuscito a padroneggiare gli hangover grazie a delle tecniche fancazzistiche :) pizza e cocacola :)

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