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lunedì 27 gennaio 2014

[Quelli_che_Youtube_e_grazie_per_tutto_il_pesce]: I migliori

Gentili tutti,

vi vedo completamente annoiati, che in un momento di pausa dalla frenesia della vita domestica invocate e rivolgete preghiere al signore del surf Google affinché vi doni una pagina interessante da leggere o qualche bella sequenza filmica da riguardare su Youporn Youtube per ingannare il tempo (e fondamentalmente non lavorare ed accumulare ritardi con panni sporchi).

Insomma quando siete messi così



E visto che vi penso ecco qualche saggio stupido consiglio!

Come avrete capito, una delle mie passione preferite in questo periodo è GTAV Last of US FarCry3 youporn PS3 Youtube. 

Youtube è un compagno di cazzeggio ottimo, non sporca, non chiama, non fa scenate di gelosia ed è sempre diverso e segue sempre i nostri gusti, insomma è praticamente come l'autoerotismo, con la differenza sullo sporcare.

Certo la prima volta che mi sono relazionato con questa piattaforma di streaming pirata mi sono ritrovato in questa situazione:



Ora io sono decisamente vittima degli youtuber, pur non essendo io una teenager infoiata e grassa che non sogna altro di apparire in un reality insieme agli 1D (provate ad usare google...) nutro una dipendenza da alcuni canali youtube, ma facciamo partire una bella sigla e vediamo quali sono:

[per completa coerenza si è scelta come sigla questa toghissima (#anni80!) canzone.... ]




Daniele Doesn't Matter

Ora che siamo tutti carichi #credici iniziamo alla grande proprio con Daniele Doesn't Matter (se cliccate sul nome arrivate al suo canale youtube... #seisuinternetleggiilmanuale!!!).


Cosa dire di Daniele? è la sagra della parrucca con tanta aria da vampiro! In sostanza se volete staccare la mente dal reale e ridere con acida ironia della realtà che vi circonda, infilate le cuffie e uccidetevi di una maratona dei suoi video. Ovviamente la dipendenza è una controindicazione grave. In ultima analisi (#quantomisentocritico) Daniele, vuole farvi ridere e ci riesce quasi sempre. Alcuni dei suoi video, forse per ragioni anagrafiche legate al mio essere [Classe-76] non mi coinvolgono, non mi ingaggiano emotivamente, ma sarà un problema mio, magari se avete 10/20 anni meno di me li troverete semplicemente devastanti. Un plauso va a lui, sopra ogni altra cosa, perchè è un produttore serio. I suoi video escono puntuali sempre, e fidatevi per uno youtuber la puntualità è una ragazza che non si portano mai a letto! Bravo Daniele!.. e GrabryAnna Spacca!

La mia reazione durante la visione di un video:



video consigliato: 20 Cose Che Ti Distraggono

Yotobi

Il genio, semplicemente il genio. Yotobi è un ragazzo come tanti e nerd come me, che ama il cinema, gode nel guardare brutti film e nel ridere delle sequenze più tristi di questi film con gli amici, la grande differenza è che questi amici sono un 1 milione di spettatori [attenzione uso di una parole #anni80!] su Youtube! I video di yotobi vi faranno morire dalle risate (a patto che non siate fan di Moccia, e non pensiate che il grande fratello sia programma dall'alto valore culturale!).
Karim, questo il vero nome dello youtuber Yotobi, è un grande appassionato di cinema, fumetti, videogiochi e serie tv e si vede. Costruisce i suoi video con cura, e se ci sono ovvie pecche tecniche la sua capacità di riprodurre sul video i meccanismi di ingaggio di una serie tv sono straordinari e precisi. 
Se anche voi vi siete arrabbiati una sola volta per attori cane (#AlbertoTomba in Alex L'Ariente, senti le orecchie fischiare??!?!), se amate la serie Boris e sognate il grande cinema, fatevi prendere da Yotobi, fidatevi una risata allunga la felicità! Grande Yotobi e giochiamo tutti a softair!

La mia reazione durante la visione di un video:



video stra-consigliato: RECENSIONE FILM - Soft Air 

L'angolo di Farenz

Cioè fatemi capire non volete buttare soldi per i videogiochi? non si possono più scaricare videogiochi pirata per la PS3 o PS4? non vi vendono più a 5 euro i dvd pirata per strada dei giochi per la play? come faccio a sapere se un gioco è bello? Facile facile come risposta: Farenz! Farenz è il guru assoluto dei videogames... se un videogioco è brutto fidatevi che Farenz lo dirà, e non andrà per il sottile nel dirlo. Lui delle multinazionali dei videogiochi se ne frega di brutto, e riesce ad incarnare con le sue urla la rabbia che si prova ad aver speso dei soldi male, e abbiate fiducia le urla di Farenz le ricorderete per sempre! Fidatevi.. e comunque è Mer*a che cag* M*rda!!!

La mia reazione durante la visione di un video:


video stra-consigliato: Caro Farenz, ti scrivo... 5

Michele Righini


Michele è un personaggio particolare. Non è uno youtuber classico, lui non accende la webcam e inizia a riversare in video la sua comicità, per lui youtube è un canale tv in cui mandare in onda le proprie produzioni. Le sue serie tv variano dal pariodistico alla webseries, passando per il commento alla realtà. Tutto questo però non fa la differenza, nelle serie di michele c'è una primordiale conoscenza del mondo della produzione, ma c'è un grandissimo personaggio: lui stesso. Il mondo che racconta michele non è un mondo nerd, di videogiochi, fumetti e cinema. Il suo mondo è quello "altro", quello pieno di figa, serate in discoteca, auto tamarre, sesso senza filtro, sigarette, alcol e follia totale! Ed il suo personaggio ha la verve romagnola tipica in versione 20XX.
E poi diciamo quanto Michele dice A BBBBBestia anche se sei in ufficio... ridi come un deficiente!

La mia reazione durante la visione di un video:

video stra-consigliato: IO ODIO HARLEM SHAKE

The Jackal

Ok attimo di pausa. Se siete in ufficio, se siete a casa, se state giocando a GTAV, se state bevendo un long island, se state rimorchiando: Pause Still! Tutti in piedi. Qui c'è da essere seri, qui c'è da fare emozioni. Poche seghe, poche parole: Bellissimi. 
The Jackal è un gruppo di ragazzi capeggiati da Francesco Capaldo, Simone Russo e Ciro Capriello, che realizzano video parodia di grandi film e/o grandi serie tv e/o grandi videogiochi e/o grandi cazzat* e/o quellochevipareavoi e/o quellochepiacealoro.
Perchè sono così bravi? Perchè prendono tutti i luoghi comuni odierni e li reinterpretano utilizzando tutti i canoni che ci sono stati inculcati dalla tv fin dall'infanzia a noi [Classe-76], e lo fanno con una qualità tecnica che supera in alcuni casi quella delle produzioni tv "made in Italy".
Già questo motivo varrebbe la spesa di 10 minuti del vostro fan-cazzeggiamento guardando i loro video. Ma non è solo questo motivo per cui sono i miei youtuber favorite! Il motivo è la città in cui fanno tutto questo: Napoli. La mia Napoli.
Fare a Napoli video per dare forma ai propri sogni è più difficile che in mille altre città. A Napoli avere un lavoro è un atto di grazia che qualcuno ti concede, e già a sputare sangue 12 ore al giorno non bastano per dire "grazie" al tuo capo, che è meglio se chiami padrone e via andare! Io a Napoli, ci sono nato, io a Napoli ci sono cresciuto, e purtroppo io da Napoli sono andato via. Per diventare un professionista della TV e della produzione di fiction sono DOVUTO andare Via: via dai miei amici, via dalla parmigiana di melanzane, dalla mozzarella di bufala, dalla calca di persone a San Gregorio Armeno per il Natale, dal lungo mare di via Caracciolo senza traffico, da officina 99, dal sole che ti fa sentire tiepido anche in inverno, da mia Mamma che quando si incazza o sorride mi fa stare bene, da mio fratello e dalle sue strambe teorie impossibile che mi fanno sentire importante, da mio padre e dal suo Napoli sempre e comunque la domenica, dal Cammino Neocatecumenale e della Buon Pastore di Fuorigrotta, dalla mia comunità, dalla pizza con la mozzarella buona ovunque, da Vincenzo G. e le nostre serate a fare nulla per 10 anni, da Tonino e Tummase M. che hanno serenità di amici veri, da Francesco e DoppiaM. e dai loro bimbi che non ho mai visto, da Francesco e Micione... da quello che per 25 anni è stato il mondo ed il mio affetto. Ho dovuto rinunciare a tutto questo per inseguire il sogno della TV e loro no, quindi cari The Jackal siete speciali, voi che siete rimasti fatela grande la mia Napoli, fatela brillare che un giorno ci voglio portare i miei figli e dire: Hollywood Suca!

La mia reazione durante la visione di un video:


video stra-consigliato:  gay ingenui AL MARE

Ok diciamo che per ora abbiamo finito, torno a fare nulla lavorare intensamente, tuttavia potrebbe sorgervi una domanda quale video io preferisca su youtube.

La risposta è semplice questo: Napoli in 4k

Se vi interessa sapere perchè è semplice: l'ho visto una una mattina in cui sono arrivato in ufficio un po' troppo presto, perso come sempre nella mia giacca e cravatta d'ordinanza, con un completo a righe gessate che mi fa poco nerd ma molto manager, l'ho visto una mattina mentre rileggevo una sceneggiatura, dopo aver scritto impossibili mail e sentito mia madre al telefono, dopo aver baciato la mia ragazza prima di uscire di casa e dopo aver comprato il Dylan Dog nuovo in edicola, dopo aver parcheggiato la mia bella giulietta fiammante, dopo aver usato il mio nuovo samsung, dopo insomma... ho visto il video e ho pianto... con le mani in faccia ho pianto.

Non capite il perchè? lasciate stare e cambiate blog.


venerdì 15 novembre 2013

[Totò, Peppino e... la malafemmina]: Napoli e ...'Sta luna pare 'na scorza 'e limone, e comm'è blu stu cielo 'e cartone.

Gentili Tutti,

la prossimità di un'alba s'intravede nel cielo cupo che copre Milano alle 6.13 di un piovoso venerdì mattina, mentre mi appresto a regalarvi somministrarvi a forza una nuova meravigliosa pallosa puntata della celebre serie tv Game of Thrones Arrow Walking Dead Squadra Speciale Cobra 11 [Totò, Peppino e... la malafemmina]: Napoli e ....

Lieti eh? Felici eh? Smetterete di ciulare le vostre amanti/fidanzate/mogli/bambole di plastica/tori gonfiabili/youporn per leggere qualcosa che vi farà godere più di GTA V incrociato con una lunga sessione di youporn...  #credici

Quindi sistemate i vostri ipad per bene, sedetevi comodi in poltrona o sul tazza del bagno, allacciate le cinture di plastica e partiamo.

Come forse saprete e se non lo saprete poco importa perchè significa che bevete la giusta razione di Long Island ogni sera questa rubrica tratta dei miei deliri da eccesso di dietilamide-25 dell'acido lisergico quando gioco a Batman Arkham Asylum in una discoteca milanese in fase di aperitivo del mio viaggiare in tante città diverse e delle differenze che si colgono o peggio si subiscono con profonda sorpresa, si insomma una piccola guida di sopravvivenza al mondo non-napoli.

Ma bando alle canne ed i festeggiamenti, facciamo rientrare ancora una volta le ballerine semi nude che vi fanno innamorare dicendo parole semplici come sesso io e te ora ed i nani (a cui, ricordo a tutti non è permesso dare fuoco) nei camerini ed iniziamo questa prima puntata:

Napoli e Milano, ovvero Addio Benvenuto, e grazie per tutto il pesce la nebbia.

#StoriaVera


Diciamo che sono circa le 7.00 del mattino sui navigli in un freddo inverno milanese. Vivo da poco in questa meravigliosa città, e sono nella fase in cui tutto mi appare nuovo ed entusiasmante, si dai avete capito... tipo quella fase bambino di 9 anni con il suo nuovo master tra le mani (inebriato dall'odore tossico della plastica dei master) o tipo un bambino di 13 anni con il suo nuovo joystick senza console tra le mani (inebriato dai movimenti veloci)...

Ecco io, stavo così aspettando il mio bel tram sul naviglio, con il mio bel completo giacca-&-cravatta d'ordinanza, mentre leggo beato e felice, nella nebbia che fa tanto brughiera inglese (cioè fa tanto tutto... tanto non si vede niente e quindi ci può essere tutto), un Dylan Dog d'ordinanza.

A quel punto avviene l'impossibile, dalla nebbia con un effetto scenico degno di John Carpenter nel film di terrore Fog (la nebbia assassina #tipregomammafammistarealzatochec'èNotteHorrorSuItalia1) appare un anziano uomo.

L'essere, che qui al nord chiamano Umarells, era così formato:


1 - cappotto, evidente cimelio della seconda guerra mondiale ricevuto come regalo dei diciotto anni direttamente da Winston Churchill, Stalin e Hitler durante una bella serata al Pineta di Milano Marittima;


2 - un basco, evidente cimelio della rivoluzione condotta con fierezza nell'ex Congo Belga ed in Bolivia insieme al giovane Ernesto Guevara de la Serna, più noto come Che Guevara o GèGè Guevara (come veniva chiamato al mio liceo dalle belle biondine ignoranti che venivano alle manifestazioni solo in cerca di canne e sesso facile con noi giovani idealisti #seseinunpornomanco)



3 - le mani chiuse dietro la schiena che evidentemente stringevano un serramanico ricevuto in dono da freddy e jason quando insieme frequentavano il goganga a Milano negli anni novanata.


Quest'uomo con fare tipico di serial killer si avvicina con fare sospetto.

Se fossimo stati a Napoli non avrei avuto dubbi sulla sua natura di trafficante di droga colombiano, ma qui a milano tutto è diverso, quindi lo guardo con aria di sufficienza dall'alto del mio Dylan Dog e del mio post sbornia da long island!

Ma ecco che si avvera il dramma...
L'uomo mi rivolge la parola... e pronuncia le seguenti parole: scighera, eh?

In quella frazione di secondo penso:

0 - Devo fingere di essere sobrio.

1 - Ho bevuto troppo ieri sera, MAI più di quattro long island in meno di 30 minuti.

2 - Possibile che Dylan si fa sempre delle donne gnocche in ogni fumetto??!!!

3 - Devo fingere di essere sobrio

4 - Ok è ufficiale sono finito in una realtà parallela dove tutti sono leghisti ed io sono l'unico uomo che ancora comprendere l'italiano. d'ora in poi il serial tv della mia vita avrà come titolo: L'Alba dei leghisti viventi!

5 - Devo fingere di essere sobrio

6 - Siamo tutti sicuri che quest'uomo non fosse con me a Bere i long island?

7 - Devo fingere di essere sobrio

A quel punto l'uomo del mistero usa lo sguardo inquisitore tipico della professoressa e del capo il giorno della mia totale impreparazione ed io cado nel panico totale.

La mia risposta si scioglie sincera tra post-sbornia e freddo milanese: Anche a lei.

In quale momento il suo sguardo inquisitorio si trasforma nello sguardo del disprezzo, che di solito aveva mia madre quando mi vedeva vomitare abbracciato alla tazza del bagno la mattina dopo una notte da leoni (leoni... bah diciamo finisce in "oni").

A quel punto vedo sbucare dalla nebbia i compagni dell'uomo malvagio, e nell'ordine sono:









in quella frazione di secondo percepisco che il mio destino è segnato e quindi alzo al cielo il simulacro eterno della forza e pronuncio gli immortali versi: Io sono Adam, principe di Eternia, il difensore dei segreti del castello di Grayskull, e questo è Cringer, il mio eroico amico. Scoprii di avere certi favolosi poteri segreti il giorno che sollevai in cielo la mia spada magica e dissi: "Per il potere di Grayskull, la grande forza è con meee!!" e Io diventai He-man l'uomo più forte e potente dell'intero universo. 

Che in realtà apparve a tutti come un frugare il mio galaxy samsung cercando notifiche nuove.

La risposta del Vecchio Malvagio fu chiara, e con aria schifata pronunciò: Terrun!

A quel punto un salvifico Tram 2 arrivò a portarmi via, e così riuscii a fuggire a quell'orda di vecchi-viventi!

A quel punto il mio amico onnisciente Puffo Quattrocchi Google mi risolse il dilemma, scighera in Milanese vuol dire Nebbia!

e va bene cari e gentili 42 lettori ci vediamo alla priossima, buona vita e mettete ordine in casa mentre cercate di sopravvivere nel nord del mondo.


lunedì 11 novembre 2013

[Diario]: Un cinese per l'aurea Milano!

Gentili,

sono da poco passate le due di pomeriggio quando collasso sul letto della mia casetta rossa e blu sul naviglio.

Tra le mani ho un fumetto, parla di Milano, di arti marziali, di polizia d'intrighi, il titolo: LongWei.

Volete sapere di cosa parla? siete curiosi di sapere chi sono gli autori? volete sapere dove trovarlo? Bene siete su internet, usatelo. Basta andare "G-O-O-G-L-E" e cercare la chiave di ricerca "L-O-N-G-W-E-I". Ok, ok, siete ancora qui a leggere, quindi o siete dei debosciati come me, oppure #boh, comunque ecco un link agile: Longwei

Allora partiamo dal perché mi piace questo fumetto: una valanga di motivi.

Provo a riassumerli, in una bellissima (certo come no! #modestia) classifica, che chiamerò per comodità: 3 Motivi per Longwei!!! (Quasimodo lancia lo stacchetto-stile-lucignolo-dei-poveri e non ti lamentare della mia fantasia!)



Pronti per un bel viaggio sull'ottovolante delle mie motivazioni:

Terzo Posto: i catenielli di Vincenzo G. Partiamo dall'assunto che vengo da un paese immerso nella nebbia in provincia di Napoli, e che la mia adolescenza non è un Ballo-di-fine-anno-all-americana o le limonate in una decappottabile sul promontorio della città, la mia adolescenza non è neanche discoteche e canne, ma semplicemente è giri in auto a raccontarsi la vita ed i sogni senza ragazze ridendo del quotidiano, vivendo la felicità in una fiat uno di seconda mano. E la felicità era ed è Vincenzo G., un mito di ragazzo, con le sue espressioni da cartone animate ed il suo piglio da rockstar di Fronte del Porto (#brandocrepadinvidia). Tra le sue passione c'era Bruce Lee, tuta gialla senza Uma e tanti urletti senza Goku. Lee, per me, era prima di tutto Kato in Green Hornet, e poi il protagonista dei film che piacevano a mio padre e a Vincenzo G. E proprio il buon vecchio Vincenzo G. nominava a nastro il termine "catenielli". Negli anni ho scoperto pian piano tutti i film doppiati (#male) di Bruce Lee, ma ogni volta che vedo qualcuno fare arti marziali non poso fare a meno di pensare a Vincenzo G., alla nebbia del mio paese e a quanto tutto sembri incantato nel libro della memoria dimenticata. tutto questo come s'incastra con LongWei? Nel fumetto ci sono "catenielli" a nastro!!!  

Secondo Posto: La coerenza produttiva per me è tutto. Non guardo altro a volte. Scrivere bene è qualcosa che con impegno puoi fare benissimo nel tuo studio di casa, disegnare bene è qualcosa che puoi fare anche in una casa a lago mentre fuori piove, ma organizzare una continuità narrativa e produttiva in un prodotto seriale è qualcosa di pazzesco! Parlo per esperienza, e vi posso assicurare che realizzare qualcosa che sia puntuale nelle uscite al pubblico e coerente sempre sia per narrazione che per qualità è come lanciare un shuttle nello spazio (ci sarà un motivo se hanno smesso!!!). In Longwei tutto è perfettamente armonico e preciso, i personaggi si evolvono, restano coerenti e saltano a piedi uniti i buchi narrativi. Tutto sembra scorrere in una direzione senza che nulla cada nel vuoto. E per questo caro Cajelli ti meriti un cartello di chiusura con dissolvenza insieme a Joss Whedon, il buon vecchio Chris Carter, e l'onnipresente J.J. Abrams.

Primo Posto: I parco disegnatori. Le matite che danno forma alle parole degli sceneggiatori sono tra le più efficaci del panorama italiano e hanno il dono di rendere le scene d'azione in forma molto dinamica, quindi una bella menzione d'onore a Luca Genovese, Gianluca Maconi, Luca Bertelè, Francesco Mortarino che fino a questo momento (ho letto il numero 4) stanno introducendo al pubblico italiano un nuovo genere di fumetto popolare: il fumetto d'arti marziali! Trovare le  dimaniche sperimentali di questi disegnatori in un albo in stile Bonelli: #spaccaabestia!

Per ora abbiamo chiuso, dite la Vostra e correte felici ordinatori di case.


martedì 2 ottobre 2012

[Diario]: Realtà Alternative (What if ?!?!)


Gentili Tutti,

un lento e malfunzionate tram notturno mi accompagna verso casa nella notte milanese.

Come spesso accade l'orario d'ufficio mi permette di godere del panorama notturno di milano, che scivola come un museo visitato in velocita, nei finestrini sporchi che mi circondano.

Pochi avventori, colorano con me la carrozza, mentre io cerco di lasciare scivolare i miei pensieri sulla tastiera del mio blackberry.

Sono giorni che preparo nel registratore magnetico del vecchio Alex D. tra i miei pensieri questo post, ho speso del tempo (giocando male) al photoshop per cercare di dare una risposta ad una domanda assurda che da tempo mi ronzava in testa, persistente come una zanzara in estate mentre riposiamo.

La domada era "cosa sarebbe successo se": fossi stato un blogger di successo? O un celebre diriginte radiofonico? O uno sceneggiatore di grande talento? o un talentuoso cineasta giovane ma affermato? 

Vi sembrerà assurda come domanda vero? Beh, cosa vi aspettavate da questo blog un post sull'insostenibile leggerezza dell'essere o una critica alla ragion pratica di Kant? Se cercate un blog potete andare sulla barra degli indirizzi e scrivere www.huffingtonpost.com (e vi farebbe anche bene!!).

Sono un nerd, in giacca e cravatta dal lunedì al venerdì, ma pur sempre un nerd, e questa domanda da decenni assilla le strambe menti di noi nerd.

Le celebri case editrici di supereroi, come la Marvel e la DC pubblicano da anni, miliardi di pagine a fumetti sull'argomento, e la narrativa di genere affola gli scaffali di tutto il mondo con romanzi che raccontano di secondo guerre mondiali vinte dai nazisti (brrrr.. Philip K. Dick abbi pietà di me) o di dinosauri sopravvissuti fino ai giorni nostri (Doctor Who abbia anche tu pietà di me sommo Time Lord)!

E così anch'io mi sono immaginato un bel "What If" (termine tecnico che serve ad identificare tale genere di storie) su si me.

Ma ora basta scrivere, come un redattore precisino della fungia (come insegna il sommo Doc) e andiamo a cominciare questa assurda, improbabile, inutile parata carnevalesca di "realta' parallele"!!!

Ora fate conto che stia partendo una sigla tipo "Fringe incontra X-Files" e iniziamo dalla prima realta assurda ed improbabile:

[N.B.: clikkate sulle immagini ingrandendole e se vi va - sfaticati & sciallati- leggete anche i miei falsi post]

Terra - 1 

La mia carriera è costellata di videogames, e sono un ubernerd dei robotoni japponesi, gli universi fumettistici non hanno segreti per me ed ho una spiccata sensibilita nel raccontare la generazione degli attuali (ultra) trentenni, con uno stile di scrittura che coooli e prende nomi. Porto solitamente una coppola a mo' di tuta da supereroe, l'internetto è popolato da miei fan, e sono anche il capitano della più grande squadra di calcio dell'italico stivale.

Chi sono? Ehehehe daiiii l'avete capito...
Ma a scanso d'equivoci ecco la pagina REALE e vera, ed ecco ora la versione "alternativa".


Terra - 2

Ma ora non allontaniamoci troppo dagli universi d'inchiostro e passiamo ad una vera e propria rockstar del fumetto (si va beh avete gia' capito tutti, mi sento come il fesso che racconta una barzellettà che tutti già conoscono...): sono l'innovatore del fumetto italiano, lo Sclavi degli anni 2000, l'Alan Moore italiano, sono lo Sherlock (quello con il sommo Benedict Cumberbatch) contemporaneo che con il suo piglio critico, racconta il suo punto di vista su ognidove, sono il giornalista d'assalto che indaga e ragiona sempre anche andando contro, ma soprattutto sono un grande autore e sceneggiatore... (Si va beh basta che poi sembro una groupie) anche se conoscete tutti il suo nome, ecco il suo blog d'eccellenza, e a seguire la mia impossibile versione alternativa.






Terra - 3

Ed ora saltando di palazzo in palazzo con il solo aiuto delle mie ragnatele, eccoci giungere al cinema e al mondo dell'animazione (mhmmm... questa realta' non e' poi cosi alternativa daiiiii). Questa volta sono un ragazzone crescito a pane e celluloide, la mia curiosita' ed la spiccata sensibilita emozionale (e daglie con sta "spiccata" forse dovrei ascoltare di meno Elio e le Storie Tese e di più Lo Stato Sociale) mi hanno reso capace d'entrare nel mondo della celluloide, della pubblicità, dell'animazione (digitale e non) riuscendo ad impormi come professionista e neo-romantico. Chi sono? Beh miei cari 42 lettori, ecco la pagina REALE, e a seguire ingloriosamente (bastarda) la mia pagina falsa.



Terra - 4

In questa realta' parallela sono davvero il prototipo del bravo ragazzo: vincente, salutista, onesto, affascinante e dannatamente famoso. Dirigo con successo le migliori radio private italiane, e sto facendo brillare un "giovane" canale tv, ma sono famoso soprattutto per raccontare all'UDS (l'uomo della strada) l'Italia ogni mattina dal microfono della osmoticamente-celebre Radio Deejay (one nation, one station -of course-).

Ogni mattina da Milano ad Amalfi (grazie al mixer di Alex Farolfi) diffondo la mia cordiale voce accompagnandomi con l'instancabile amico Nicola, regalando serenità, compagnia e riflessioni sulla corsa a milioni di radio ascoltatori. Chi sono? Daiiiiiiii... E' iper-warp-facile. Per osmosi sono il vostro Pasquale, qui il suo puntuale blog ufficiale, e qui la mia inverosimile pagine falsa.



Terra - 5

Ed ora l'ultimo salto, forse il più aridito, ma anche il più sfrontato. e di sicuro il più emozionante.
Sono un ragazzo (?!?!) di una Napoli che assomiglia ad una Taranto, fumo troppo, corro troppo poco ed ascolto venerando fin troppo i Pink Floyd e la musica indie.
Parlo di sesso, spesso, quasi quanto ognuno di noi, ma senza le barriere di un inutile timidezza sociale, ho un senso artistico che brilla nel mio scrivere storie di neo-realismo milanese, e ho la capacità di condensare in frasi i sogni, i dolori, le emozioni che una generazione intera sta vivendo tra aperitivi, delusioni, risate ed amici.

Sono un meraviglioso specchio, che riesce a raccontare senza inutili metafore, le emozioni che viviamo ogni giorno. Ho davanti a me un futuro radioso di scrittrice ed un animo da bimba incazzata che sta per rivoluzionare il mondo davvero, senza "ma" e senza "domani".

Le donne mi amano e gli uomini mi ammirano, e tutto il resto a va a ritmo di musica indie.

Questo è il blog meravigliosamente reale, e questa è la mia versione falsa come una cover band degli Afterhours. 



Ok, ragazzi, il treno è arrivato al capolinea. Qui si scende il viaggio nelle realtà alternative è finito, ed è tempo di dire tanti grazie.

Grazie ai miei blogger preferiti e ai loro blog:  L'Antro Atomico del Dr. Manhattan, Dalla Parte di Asso, Il blog di Linus, memoriediunavagina.

Nell'irrealtà di un mondo fatto d'internet, loro sanno essermi accanto senza conoscermi, ignorandomi meravigliosamente ma trovando sempre una parola giusta per me, accompagnandomi nei miei voli di corsa da ventiquattr'ore a tracolla, nei risvegli in hangover alla domenica mattina, nelle stanze d'albergo di mezza europa, nel disordine della mia casa milanese, nelle domeniniche pomeriggio da pianto e solitudine, negli abbracci persi e in quelli che so di stare per perdere, nelle mie bugie, nelle mie risate, o molto più semplicemente nella Mia Vita.

La mia vita la miglior realtà che possa esistere, quella in cui ho questi blog da leggere.

Ma ora l'ora se fatta tarda, la cravatta stringe e un tram intero deve ascoltarmi parlare di quanto amo questa vita ed il mio lavoro mentre chiamo mia madre.

E' tempo di salutarci, è tempo di provare a fare Ordine in Casa.









martedì 18 settembre 2012

[Diario]: Michael Douglas fa della marocca (ovvero come vivere felici una vacanza a Palma de Majorca per celebrare l'amicizia)

Gentili Tutti,

puntuale come tutti gli anni le vacanze sono finite. So che molti di voi ora versano in situazioni drammatiche ripensando ai bei giorni andati, e proprio per questo, al fine di aggravare il vostro già difficile stato, ho scelto di lanciarmi in un resoconto semi serio delle mie vacanze estive, quindi preparatevi ad un giro di giostra senza cinture di sicurezza, in cui la morale sarà ingrediente margine di un cocktail a base di rum e fiesta.

Quando ci sia accinge a raccontare i resoconti di una vacanza tra amici, il rischio è di scrivere qualcosa di criptico che venga compreso e capito solo dai partecipanti, per questo sceglierò di dare il giusto spazio ai partecipanti che sono stati con me... (ma quanto sono buono!?!?!?!).

Ma Ora prima di lanciarci in questo giro mortale.... ho un colpo di tosse... perché tossisco da settimane... beh cosa aspettate il racconto sta per iniziare

Primo colpo d tosse

(il giorno dell'addio a Majorca)

il cielo di Palma de Majorca si tinge di grigio mentre scrivo queste rapide righe in attesa che si concluda la mia ultima giornata di ferie.

Sono con tre amici attorno ad un tavolino di finto legno sulla veranda di un hotel a cazzeggiare scroccando la connessione wifi, abbiamo l'aria stanca, ci sono veloci racconti di fine vacanza ma intervallati da lunghi silenzi raccontano il debito di sonno che abbiamo.

Io intanto digito sul mio fido MacBook questo post, sapendo che tra non poco sarò nuovamente interrotto da qualche pingone. Scrivere il blog in vacanza fosse anche l'ultimo giorno, non penso sia fattibile quindi chiudo lo schermo mi godo una delle mie ultime paglie, mentre ozio espirando fumo verso il cielo spagnolo.


Prima sigaretta (appena spenta)

(il giorno del mio arrivo a Majorca)

Siamo in quattro, siamo appena fuori dall'aereoporto di Palma, ed io sto ascoltando in sottofondo la sigla dell'A-Team  (che voi per comodità potete ascoltare qui).

Con me ci sono ovviamente:

Il Colonnello John "Hannibal" Smith, alias il Pastore, un uomo dall'imponente statura (sfiora il metro e novantacinque), che con un taglio da moicano ma brizzolato sale e pepe (come direbbe la buonanima del buongusto) rappresenta la nostra guida morale. E' nel fiore dei suoi anni, è più giovane di me ma riesce a scorreggiare meglio di chiunque altro abbia mai conosciuto. Se fosse un capo tribù indiano avrebbe sicuramente il nome di Culo Tonante!

Il Sergente Bosco Albert "P. E./Pessimo Elemento Baracus", che noi comunemente chiamiamo Lupo. Un uomo, un mito, la sua capacità di relazione con il mondo si può definire come una miscela (esplosiva) tra Gastu il Berserk (dell'omonimo - nonfiniràMai - manga) e Marty McFly della saga mai troppo osannata di Ritorno al Futuro. Ovviamente se fosse un capò tribù indiano (si va beh nativo americano avete capito) sarebbe The Wolf!

Il Tenente Templeton "Sberla" Peck, alias As-You-Wish-My-Lord (oh si legge tutto attaccato, e se fate storie sul fatto che sia un soprannome troppo lungo.... beh giudaballerini-vostri). Il suo soprannome giunge dalla sua innata passione maniacale per lo stare sdraiato a letto circa 16 ore giocando a ripetizione ad un videogames per iphone che ha il brutto vizio di ripetere a catena la frase: As-You-Wish-My-Lord. Se fosse un capo tribù indiano darebbe, Toro sdraiato.

Ed infine (squilli di trombe, tromboni e soprattutto pernacchie) ci sono io, alias Capitano H. M. Murdock. Del gruppo ovviamente sono il matto urlante, e per urlante s'intende che ogni tre secondi sono a gridare frasi del tipo "Pompo nelle casse", "Fiesta" o "Pura Vida Loca"! Sono il matto, l'assurdo, quello che fareste finta di non conoscere ma che vorreste al vostro fianco in ogni festa, sono lo spirito (ovviamente alcolico) di ogni sbronza, e sono la risata assurda e fuori luogo che non ha il benchè minimo contatto con la realtà. Se fossi un capo tribù, sarei... beh sarei... ovviamente... ma quale capo e capo io sarei lo scemo del villaggio e basta.

Camminiamo in parallelo tutti e quattro; la vita sembra andare a rallenty e noi indossiamo gli occhiali da sole come neanche Horatio Caine in CSI Miami.

Mi sembra quasi di distinguere i titoli di testa mentre avanziamo ognuno con il suo assurdo passo sul viale dell'aereoporto.

Trentaseiesima Sigaretta

E' un oggetto semplice, nulla di complesso, forse tra le prime invenzioni dell'uomo, eppure ora mi appare uno strumento dal potere incredibile: il secchiello. Siamo su di un tavolino fuori dal nostro Hotel, siamo seduti a cerchio attorno al secchiello, neanche fossimo alla Tavola Rotonda in attesa di un Alcolico Re Artù, al posto delle spade abbiamo delle cannucce, lunghe ventordicimila kilometri, insomma più lunghe del mai-fatto ponte calabria-sicilia, sul tavolo c'è una musica sparata da un cellulare che urla O Sole Mio, ma nessuno ascolta la Musica, perchè le cannucce sono infilate nel secchiello e nel secchiello ci sono:

1 litro di Fanta al Limone
2 Litri di Ron (che non è il sangue del poco noto cantante ma il vero nome del Rum)
4 Fegati spappolati
81452,3652/45,235896 cubetti di ghiaccio (che senza qui si muore)
4 anime in cerca di buon senso
4 sanità mentali

I ragazzi in circolo stanno cantando a suquarciagola O Sole mio, palma ringrazia, sono le 23, 30 e forse qualcuno vorrebbe anche dormire. Pia illusione, quello dei quattro ragazzi è solo l'inno d'apertura di una serata alcolicamente apocalittica.

Sessantaduesima sigaretta

Siamo sulla spiaggia, siamo sempre i soliti quattro e siamo quasi sobri. C'è il sole in cielo, e già questo è un miracolo in quanto di solito prima delle 20 uscire dall'albergo è un reato, come testimoniano le nostre false abbronzature.
Abbiamo un materassino, cazzeggiamo, nuotiamo, e ci prendiamo poco sul serio. Ogni frase è un dialogo scritto male da un battutista alcolizzato e con la pancetta di una sit-com nordamericana degli anni ottanta. Se mi concentro ascolto anche le risate in sotto fondo.
La sera prima io ho rubato sotto l'effetto di circa due litri di rum circa 4 drink a non so chì, il pastore ha avuto l'ingrato compito di salvarmi dalla folla urlante con forconi e palette.
Le sere sono tutte cosi, alcol, risate, balli in quattro, che neanche fossimo sposati tra di noi ed ancora risate. Prendiamo in giro chiunque, anche il mare se ci passiamo troppo vicino, ogni cestino delle immondizie è un cesto da basket nei playoff del campionato USA, ed ogni oggetto una palla da mandare in cesto con tre passi.
Non pensiamo a niente se non a far casino! 
Il DeeJay ci ama, ovvio che sia così, siamo sempre i primi ad urlare ad ogni canzone che cambia, e poco ci frega se non conosciamo le parole o una musica tedesca, l'importante è urlare, spegnere il cervello, esserci e fare Fiesta.

Siamo quattro cazzoni, ed il resto è una telecamera virtuale che ci inquadra dall'alto, una bella panoramica a salire, mentre la musica va a scemare, noi finiamo in un fermo immagine mentre balliamo braccia al cielo, ed una voce narrante fuori campo dice qualcosa del tipo: ed eravamo felici semplicemente felici.

Settantatreisima sigaretta

Siamo sfatti, siamo senza voce e con poco sangue nelle vene. Stiamo ancora sul nostro portico d'albergo a guardare il grande acquario chiamato Palma. accanto a noi si palesa il nostro miglior amico, un uomo un mito: SLAVO-BRAVAGENTE.

Lui è il vero Boss del quartiere, lui può essere ovunque e in qualsiasi momento, veste sempre allo stesso modo manco fosse Dylan Dog o SpiderMan, ha sempre delle ciabatte ai piedi, ma riesce ad essere silenzioso come un ninja assassino.
Il sorriso gli è stato negato da madre natura, ed il suo uno modo di fare è un cenno del capo con il quale comunica ogni sua necessità o ordine al mondo che lo circonda.

vi posso assicurare che una sera in cui fuori dal nostro albergo c'è stato un incidente d'auto, anche se  era l'inopportuna ora delle 5 del mattino, la polizia spagnola si è consultata con slavo bravagente prima di concludere le indagini con un arresto fulmineo.

Ogni vacanza ha il suo motto, ogni viaggio ha il suo modo di dire, ogni gruppo elege il suo mito, per noi quattro SLAVO-BRAVAGENTE, fu il nostro.

Se siste curiosi di capire il nostro tormentone guardate questo video a Loop per 90 volte....


Novantesimo colpo di Tosse

Sono davanti allo specchio del mio bagno di casa mia a Milano.
Le sigarette hanno fatto male (ma va?!?!?!? sul serio e chi l'avrebbe mai detto?!?!?! il mago Fox?!?!?!? l'oroscopo dell'Internazionale?!?!?!), e la pioggia estiva al rientro anche peggio.

Sul comodino c'è un braccialetto, è il braccialetto che ci siamo regalati tutti e quattro il primo giorno, un modo per fare squadra, un modo per bullarci, un modo per sentirci forti in branco, un modo per spendere i soldi in modo coglione (che tutto in alcol non ne vale la pena daiii.... #credici).

Sono solo in casa, ho ripreso la mia vita, i miei sogni, le mie cravatte, la mia barba tutti i giorni, Deejay chiama Itala appena sveglio, le risate in ufficio, le mail fino a tardi e gli aperitivi a 10 euro. Le mie mancanze croniche, gli errori che non riesco ad accettare di aver commesso, il mio essere puntuale, bastardo ed emotivo, il mio leggere fumetti ed il mio sognare per ogni viaggio in tram lungo il naviglio.

Eppure se chiudo gli occhi non posso fare a meno di sentire ancora le coglionate di tre amici, che hanno lasciato le vite in frigorifero per 11 giorni per passare una vita-11-giorni insieme. e alla fine se mi guardo allo specchio capisco che sto fermentando e sorridendo.

Squilla il telefono, è mia madre, tossisce anche lei, e mi chide piano a respiri interrotti com'è andata la vacanza, la sua prima domanda è sempre la stessa, da quando avevo 14 anni e tornavo a casa dopo una serata con gli amici: cosa avete fatto?

Ed io penso in sequenza veloce con stacchi frenetici: al bagno alle 4 del mattino, al secchiello bevuto di corsa, alla pizza da schifo alle 6 del mattino, al Pastore che si compiace del prosciutto locale, al Lupo che esulta per aver centrato ad occhi chiusi un cestino ad un metro di distanza all'una di notte ubriaco e con una bottiglia di Jack Daniela (di plastica!!!) un cestino nel pieno della folla da lungomare, al As-You-Wish-My-Lord che simula (?!?!?) la morte per asfissia al contatto con il mio piede, alla gente che ci guarda schifata mentre balliamo come un gruppo di lapdancers fallite, agli anni in cui con quei ragazzi ci ho diviso la vita in via del chiu a Bologna, alle giornate con soldi zero, alle corse in ospedale a Bologna per il pronto soccorso se stavo male, alle cene da cinque euro ma con sempre troppo cibo e troppa fame, alle bottiglie bevute di nascosto prima di entrare nei locali per non pagare i drink troppo costosi, alla mia festa d'addio quando sono andato a vivere a Milano, e alla fine rispondo a mia Madre:

                                        

Ma alla fine tutto si chiude, la dissolvenza arriva, e l'episodio sta per finire... E così cari amici ho provato anche in estate a Mettere Ordine in Casa.

FINE

TITOLI DI CODA

SCENA AGGIUNTIVA:

le 16 di un caldo pomeriggio a Palma, io sono immerso nella lettura dei Vendicatori, il mio compagno di stanza a giocare ad uno videogioco per iphone, ci fermiamo ogni tanto per ricordarci quanto amiamo la Minkia, o per ricordare all'altro quanto goda con determinate pratiche contro-Natura con persone del nostro stesso sesso.
Ad un certo punto sentiamo qualcuno bussare con fermezza alla porta, non è il Pastore che viene a scorreggiare in camera, o Lupo che ci racconta delle sue prodezze atletiche, è.... Michael Douglas?!?!?!?!
e vestito in giacca e cravatta, e ha in mano un OSCAR!!!!!!!!!








mercoledì 1 agosto 2012

[diario]: addio e grazie di niente

Gentili Tutti,

sono nella cucina della mia casetta di milano, le pareti rosse e blu fanno da scenografia mentre io cerco di intraprendere un viaggio allucinante sul viale del tramonto dei ricordi da nerd per trovare le parole giuste e commentare la morte di John Doe.

Chi è John Doe? per i ben pensanti un fumetto, che più o meno tutti i mesi, da più di 9 anni accompagna i miei viaggi in edicola, le mie giornate, la mia vita... insomma John Doe è stato un compagno di viaggio per me.

Ma ora che da bravo blogger ho dato le regole d'ingaggio e le informazioni necessarie per capire di cosa si sta parlando lasciatemi iniziare una storia, una storia che inizia tanto tempo fa in una galassia lontana lontana...

Primo Tratto 

Dissolvenza in bianco.

C'è molta gente, insomma quasi una folla.
Sono accalcato vicino ad altri ragazzi muniti di zainetto e camicia a quadri, mentre faccio la fila in maniera involontaria per avvicinarmi ad uno stand dove un grasso uomo con pochi capelli firma e vende poster di un personaggio dei fumetti che non conosco.
Sono ad una fiera di fumetti, ho 26 anni, una quasi laurea in lettere moderne ed uno splendido futuro da disoccupato.
Aspetto paziente il mio turno, la puzza di scarpe da ginnastica è talmente forte che fa da colonna sonora al momento, ho uno zaino squallidetto comprato da mia madre in un mercatino di periferia, ho circa 10 euro in tasca, e ci debbo arrivare a sabato ed è solo domenica.
Indosso una camicia a quadri eredità di mio cugino, un jeans di uguale provenienza ed ovviamente un paio di scarpe da ginnastica.
Leggo fumetti da circa 10 anni, e ovviamente sogno di lavorare nel mondo dei fumetti, purtroppo però non so disegnare ne tanto meno sceneggiare, il che, come dire avvalora la frase di cui sopra, secondo la quale ho uno splendido futuro da disoccupato.
Le ragazze sono per me sono fantascienza quanto la promessa del sempre splendido futuro da disoccupato, ed il mio massimo di relazione è una cotta non ricambiata che dura da mille anni. Insomma sono un gran bravo ragazzo che crede nell'amore eterno e passa i pomeriggi in lacrime pensando ai bastardi di cui s'innamorano le ragazze da cui prende dei ciclici 2 di pikke. 
Internet ha il sapore dei 56k e l'ombra di una bolletta telefonica da incubo che evocherà il demone oscuro che vive dormiente dentro mia madre.
Vivo a Quarto, paesino meravigliosamente squallido della provincia napoletana, dove il più grande viaggio sono 15 fermate di metropolitana extraurbana senza biglietto per arrivare all'università.
Ho un asma di classe C, un inalatore in borsa per salvarmi la vita (e per non tradire lo stereotipo del nerd) ed una memoria di corse e ricoveri in ospedale che fanno di me il miglior conoscitore del servizio sanitario locale (che a Napoli è tutto un dire!).
Intanto la fila è avanzata, sono davanti al grasso uomo con pochi capelli che firma e vende poster di un personaggio dei fumetti che non conosco.
Sono emozionato, mi sembra di essere ad un colloquio di lavoro per un posto come direttore della Marvel Comics Mondo, il tipo grasso di cui sopra mi chiede cosa prendo in accento romano, io farfuglio qualcosa che sembra la parola "poster" e "autografo", lui mi guarda con aria svogliata ed annoiata e dice qualcosa che suona più o meno come "3 euro". Io preparo le monete per il saggio baratto ed aggiungo qualcosa del tipo "lavorare fumetti" con la stessa intonazione con cui E.T. dice "telefono casa".
Il tipo resta svogliato, resta grasso e resta ovviamente calvo, ma aggiunge una frase da storia del cinema "ah va beh! allora sei del settore, per te sono 2 euro!".
Io sono felice, e mi ripeto tipo mantra "mi ha rivolto la parola, un esperto e grande professionista del settore fumetti mi ha rivolto la parola". e così mosso dal coraggio del mantra aggiungo: si vorrei lavorare nel settore dei fumetti, ... non è che lei potrebbe... consigli...mi....
Ma non finisco la frase che sono spinto via dalla folla, faccio in tempo solo ad ascoltare il grasso e calvo grande professionista che ripete con aria svogliata al ragazzo che era dietro di me la frase:  "ah va beh! allora sei del settore, per te sono 2 euro!".
Era il giugno del 2002 e da li a poco avrei scoperto che il poster era di un nuovo fumetto dal titolo: John Doe.
Mi piace pensare che in quel momento io abbia sorriso guardando il disegno di Carnevale sul poster, e mi sia sentito felice.


Secondo tratto

Dissolvenza in bianco.


C'è molta gente, insomma è decisamente una folla.
Sono ciondolante ed annoiato nei pressi dell'edicola grande della stazione di Bologna Centrale, sto aspettando un treno, vado a Roma, sono in attesa del mio Frecciarossa e fumo distrattamente una Camel Light.
Sono a Bologna da quasi due anni, ho 30 anni, una laurea in lettere moderne e sono un impiegato nel settore marketing-consulenza-ed-ufficio-stampa di una mediamente-nota casa editrice di fumetti bolognese.
Aspetto paziente il mio treno, la puzza di ferro da binario insieme allo smog fa da contorno alla mia vita, ho una 24 ore in pelle abbastanza usata da sembrare vecchia di 20 anni che mi porto dietro dal giorno della laurea, cioè da quando mi fu regalata da mia madre, come premio per aver preso un bel 110 e tanta discoccupazione quattro anni prima, ho circa 30 euro in tasca, e ci debbo arrivare fino a sabato ed è solo giovedì, ma ho tanto bisogno di comprare fumetti.
Indosso una camicia a righe di due taglie più grandi, una cravatta da venditore d'auto americano, un completo gessato regalo di amici di famiglia, che neanche ricordavano la mia taglia ed ovviamente un paio di scarpe da ginnastica Hogan false (perchè mi sento ribelle a portarle sotto il completo e perchè non ho altre scarpe al momento).
Leggo fumetti da circa 16 anni, e ovviamente ho inseguito il mio sogno di lavorare nel mondo dei fumetti, purtroppo però non so disegnare ne tanto meno sceneggiare, il che, come dire avvalora la frase di cui sopra, secondo la quale sono impiegato nel settore marketing-consulenza-ed-ufficio-stampa di una mediamente-nota casa editrice di fumetti bolognese .
Le ragazze sono per me sono un sogno che si è realizzato, ho la mia prima relazione importante, amo una ragazza come non mai, le cotte sono un ricordo che non conservo più, e quando dormo con lei, sono felice come neanche un film o un romanzo potrebbero raccontare. Insomma sono un gran bravo ragazzo che crede nell'amore eterno e passa le domeniche pomeriggio in casa a scambiarsi la vita e l'esperienza tra sorrisi e sogni, e spesso alzo un dito medio pensando ai bastardi di cui s'innamoravano le ragazze da cui prendevo i ciclici 2 di pikke, sapendo cosa si stavano perdendo rinunciando all'amore eterno. 
Internet ha il sapore di emule e torrent, mentre l'ombra di una bolletta telefonica è sparita, visto che ho da poco avuto anche un blackberry aziendale.
Vivo a Bologna, città incredibilmente meravigliosa che sembra essere la capitale del mondo, dove il più grande viaggio è Tokyo dall'aereoporto Marconi per arrivare a fare affari con kodansha, shueshia e perdersi tra le meraviglie nerdistiche di akiabara.
Ho un asma di classe C, tre inalatori in borsa per salvarmi spesso la vita (e per non tradire lo stereotipo del nerd) ed una memoria di corse e ricoveri in ospedale che fanno di me il miglior conoscitore del servizio sanitario locale (che a Bologna dire perfetto è poco!).
Scorro lo scaffale dei fumetti dell'edicola di cui sopra in fame chimica di letture nuove, e scorgo una copertina surrealista con il titolo: Nella gabbia
Era l'ottobre del 2008 e da li a poco avrei riscoperto che ancora pubblicavano il fumetto dal titolo: John Doe.
Mi piace pensare che in quel momento io abbia sorriso guardando il disegno di Carnevale sulla copertina, e mi sia sentito felice di aver ritrovato un fumetto che non leggevo da 13 numeri.


Terzo tratto


Dissolvenza in bianco.


C'è molta gente, insomma è molto più di una folla.
Sono felice come se fossi in paradiso, sono nei pressi dello stand dell'Aurea, e sto guardando con aria incuriosita la gente che si annoia dietro il bancone, c'è anche il signore grasso e calvo di anni prima, solo che ora è meno grasso e più calvo, ed ha in braccio sua figlia; so benissimo il suo nome, conosco la sua bravura nello scrivere di pagliacci tristi, e ho una chiara idea di che ruolo ricopre nella casa editrice romana.
Sono a Lucca Comics and Games, ho 35 anni, una laurea in lettere moderne, un master e vari corsi d'inglese e sono un manager nel settore televisivo per l'infanzia di uno dei più grandi editori europei, mi occupo di gestire investimenti ed acquisti su serie a cartoni animati e telefilm .
Passeggio felice e con aria incuriosita per sondare quale numero mi manca, la puzza di scarpe da ginnastica satura l'aria di una tensostruttura enorme in Piazza Napoleone, ho uno zaino regalo della sony rimediato al party di lancio a Cannes della nuova serie a cartoni animati di Spiderman, ho una carta di credito visa in tasca, e ci debbo arrivare fino al 20XX data di naturale scadenza, ma ho tanto bisogno di comprare fumetti e debbo ricordarmi che a fine mese arriva l'affitto e l'assicurazione dell'auto quali numeri mi mancano.
Indosso una t-shirt nera di Benetton, un cardigan con capuccio (a memoria delle felpe con capuccio che amavo a16 anni) un jeans di calvin klein preso in sconto all'outlet di brescia,  e ovviamente un paio di scarpe da ginnastica Hogan originali (perchè mi sento alla moda a portarle sotto il jenas di marca e perchè non ho altre scarpe al momento, in quanto le Hogan hanno un prezzo da brivido).
Leggo fumetti da circa 20 anni, e ovviamente ho inseguito con sacrificio totale il mio sogno di lavorare nel mondo dei fumetti, purtroppo però non so disegnare ne tanto meno sceneggiare, il che, come dire avvalora la frase di cui sopra, secondo la quale sono un manager nel settore televisivo per l'infanzia e ho sviluppato un certo know-how per il mercato dell'animazione e delle serie tv, tanto da poter scegliere in quale fumetto c'è un'idea tale da farlo migrare nel media televisivo.
Le ragazze sono per me sono un sogno che si è realizzato e che ho perso quando ho lasciato finire da schifo la mia prima relazione importante della mia vita con L'unica RagaZzA, ovviamente l'amo come non mai, ma sto imparando che i maschi sono degli stronzi a prescindere, e quando mi rigiro nel letto matrimoniale vuoto, sono infelice come neanche un film o un romanzo potrebbero raccontare. Insomma sono un gran bastardo che crede nell'amore eterno e ad altre bugie che noi uomini siamo bravi a raccontare a tutti, anche a noi stessi, e spesso ripenso ai bastardi di cui s'innamoravano le ragazze da cui prendevo i ciclici 2 di pikke, sapendo bene cosa stavano vivendo. 
Internet ha il sapore di megavideo e l'ombra di emule è sparita sostituita dal termine streaming, visto che ho da poco avuto un abbonamento in fibra ottica.
Vivo a Milano, città incredibilmente grande e fredda, così diversa dalla Bologna in cui avevo lasciato la famiglia dei miei migliori amici con i quali avevo condiviso i precedenti 6 anni, ma a ben guardarla sembra essere la capitale del futuro, con le sue promesse e la sua velocità, dove il più grande viaggio è fare il pendolare tra Londra, Parigi e Cannes, con un ritmo che rasenta una settimana si e l'altra pure.
Ho un asma di classe C, sempre tre inalatori in borsa, una macchina per l'aereosol e troppe pillole di cortisone per salvarmi troppo spesso la vita (e per non tradire lo stereotipo del nerd) ed una memoria di corse e ricoveri in ospedale che fanno di me il miglior conoscitore del servizio sanitario locale (che a Milano dire perfetto è superficiale, specialmente se hai una buona assicurazione medica privata!).
Scorro il bancone dello stand dell'Aeura, facendo caso alle varie pubblicazioni, ragionando per Excel, cercando di capire i break-event-point delle pubblicazioni, esplorando rapidamente le prospettive di sviluppo e migrazione in altri media, per poi fermarmi da bravo nerd sui numeri che mi mancano del mio fumetto preferito.

Li raccolgo dal bancone, e li porgo al signore meno grasso e più calvo di cui sopra, lui li guarda con aria svogliata, fa capolino da dietro la figlia che l'abbraccia, mi degna di uno sguardo prossimo allo zero assoluto, e mi dice che sono 9 euro.
Io pago, qualche moneta memoria di resti di altri acquisti, e rifiuto una sportina di plastica, mentre con gioia stringo i fumetti tra le mani e poi saluto con un "complimenti signor B." a voce bassa.
Era il primo giorno del novembre 2011 e da li a poco sarei corso in un bar a bere una birra, fumare una sigaretta e leggere i tre numeri arretrati del fumetto dal titolo: John Doe.
Mi piace pensare che in quel momento io abbia sorriso guardando il disegno di De Cubellis sulle copertine, e mi sia sentito felice di non aver sentito il signore meno grasso e più calvo, pronunciare la frase "ah va beh! allora sei del settore, per te sono 2 euro!".



Quarto tratto

Dissolvenza in nero.

C'è molta gente, insomma è molto più una folla, sono 99 numeri e sono sparsi nelle mie librerie che sto provando a mettere in ordine, sono 99 numeri sparsi nella mia vita, e lasciatemi dire che quindi sono una folla.

John Doe, ha chiuso ed io non sono mai riuscito a ringraziare di persona Bartoli e Recchioni, so tanto delle loro vite, grazie alle sceneggiature che mi hanno fatto compagnia in questi 99 numeri (e al blog di recchioni).

So tanto o forse niente di loro, ma debbo ringraziarli perché tratto dopo tratto hanno "disegnato" un compagno di viaggio che mi ha fatto emozionare e sorridere per anni, e questo è davvero tanto per 98 pagine in bianco e nero ogni mese.
E se qualcuno di voi miei 42 lettori pensa che i fumetti siano solo un divertimento, un gioco, un passatempo per bambini o per adulti immaturi, insomma se pensate che siano un beato Niente...

Lasciatemi dire che grazie a quel Niente io ho costruito la mia professione, la mia vita, il mio futuro.

E per questo che rubando il titolo dell'ultimo numero di John Doe, mi permetto di dire che anche grazie a lui che oggi sono l'uomo che il mondo guarda ogni mattina in giacca e cravatta entrare in ufficio o prendere un aereo sempre sorridente.

Quindi lasciatemi dire: Grazie di Niente, John!



Ah, se non sapete come si disegna un grande fumetto non abbiate timore la risposta è semplice:

(con accento romanesco stile Romanzo Criminale). A Tratti.

PS: se poi volete sentire della buona musica guardate il video che feci anni fa su John Doe... ;) 







mercoledì 18 luglio 2012

[Alta Infedelta]: i migliori locali notturni: BlackHole



Gentili Tutti,

mentre il sole di una nuova giornata lavorativa sta per condurre milano nel caldo apocalittico che distingue questa città dalla capitale dell'inferno, io sorridente ed armato di giacca e cravatta mi dirigo lietamente in ufficio sognando paradisi di aria condizionata.

Sullo strano limitare che distingue il sonno più atavico da una forma di ritardo cronico io cerco di trovare ordine nella mia disordinata playlist da blackberry mente e mi accingo a scrivere un nuovo drammatico capitolo di quella guida di sopravvivenza agli zombi, ai centri commerciali al sabato, alle ragazze in prossimità di negozi con salti oltre il 90%, manifestazioni con le cariche della polizia, vita notturna per orientarsi nella città di Milano, che ha il titolo (igor fai pure partire il tema di apertura di guerre stellari qui) [Alta Infedelta]: i migliori locali notturni: BlackHole

Dove: qui c'è il solito invito ad usare quello strano sito che si chiama google per avere indicazioni chiare sull'indirizzo fisico del locale. Se invece volete sapere dove si trova beh facile non lontano dal Goganga. accanto ad una mega costruzione in costruzione e su di un viale. Se volte parcheggiare, usate la fantasia. 

Musica: è la discoteca classica. Poche menate, poche storie. Le musiche tamarre, quelle sempre trendy ci sono, e ci stanno bene. se vai al black hole non vuoi altro e per questo non avrai altro. Le musiche orecchiate , quelle da cantare ubriachi sul cubo ci sono tutte, insomma è come una soundtrack di Fast & Fouruis, prevedibilmente tamarra ma gasante al punto giusto.

Gnokka: al 50% con la popolazione maschile o non propriamente etero. quindi una buona proporzione. tirata il giusto (gli abiti neri si sprecano) ma nessuna si prende troppo sul serio, qui si viene per divertirsi, quindi poche pive.

Hombre: allegri, non tutti etero, ma con il sorriso pronto e l'alcol facile. Insistenti sullo zero andante, e pettinati da tronisti il meno possibile, ma tutti in camicia che non guasta mai.

Alcol: bah cosa, dire... l'alcol di sempre senza infamia e senza lode. Se cercate gli omaggi al bancone del bar potete anche perdere ogni speranza quando entrate. Qui la cortesia è un optional puro. I baristi sono combattenti da strada, non cedono non mollano, non sorridono. Quindi armati di cash o al massimo bottiglie di gin nel portabagagli dell'auto parcheggiata fuori.

Scenografia: una discoteca classica, il nero domina, qualche cubo e due sale. Una con una leggera tendenza rock happy music in cui si addensano gli interessi del pubblico poco etero e nell'atra abbondanza di maschietti e femminucce in attesa di far fiesta. 

Smoking-room: all'ingresso, un intercapedine armata di distributori automatici (!?!?=!?! ma stiamo scherzando in discoteca !?!?=!?!) con divanetti-zona d'ingresso. Situazione ottima, non troppo calda non troppo fredda. In generale senza musica assordante e l'ideale per le chiacchiere da rimorchio.

Allegria: pura vida loca se dimenticate la scortesia dei baristi.

Voto: 8--- (cioè insomma ci potevano mettere perlo meno una teca con il vecchio costume di robin, un dinosauro, un penny gigante e una bat-mobile)

Controindicazioni: la scortesia del personale è inqualificabile, ma ti rendi conto che in questi posti ci entra gente sana e ne esce gente ubriaca quindi meglio evitare discussioni. Ah, dimenticavo, se non siete in coppia, l'ingresso è vietato.

Se ci andate: ballate sul cubo, merita e non si cade (cioè almeno se non avete bevuto millenovantordici long island).

TriderG7: assente (cioè ho bevuto troppo ieri sera, volevo fare qualcosa di tranquillo, magari ci sentiamo poi. Si cioè dai io sono da birretta).

Cosa da fare assolutamente: offrirmi da bere se mi vedete ballare sul cubo ;)

Ora non vi resta che mollare gli ormeggi, tirare su l'adrenalina, calarsi un bel long island di preparazione, alzare il volume della vostra allegria e facendo un bel dito medio a poltronisti buttarvi nella nightlife più folle.